Parafenilendiamina C6H4(NH2)2 = 108
Caratteristiche: E' lo sviluppatore più efficiente
e conosciuto per l'ottenimento di grana finissima nei negativi. Può essere sostituito con l'orto-fenilendiamina avente le stesse caratteristiche, ma col vantaggio di produrre
con minor facilità eczemi ed irritazioni cutanee. Si trova in commercio sottoforma di cloridrato. I numerosi derivati della p-fenilendiamina sono diventati importanti agenti
sviluppatori da quando si è diffuso l'impiego delle pellicole per fotocolore poichè mediante queste si confezionano i bagni di sviluppo cromogeno.Solubilità: La solubilità della base libera è di 37 g/l in acqua a 20°C; è molto solubile in alcool. Il
cloridrato è molto solubile in acqua e poco solubile in alcool.
Sviluppo alla Parafenilendiamina
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1
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2
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3
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4
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Prodotto chimico
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unità
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quantità
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quantità
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quantità
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quantità
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Metabisolfito di potassio
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g
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-
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6
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-
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-
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Metabisolfito di sodio
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g
|
-
|
-
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10
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10
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Metolo
|
g
|
10
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2
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-
|
-
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Sodio solfito anidro
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g
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60
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90
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-
|
-
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Idrochinone
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g
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1,5
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-
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-
|
-
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Sodio fosfato tribasico
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g
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5
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-
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-
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-
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Lisciva di soda a 40° Bé (soda caustica)
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cc
|
-
|
-
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40
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48
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Parafenilendiamina HCI
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g
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5
|
8
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10
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17
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Potassio bromuro
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g
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1
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-
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3
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3
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Pirocatechina
|
g
|
-
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4
|
-
|
-
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Acqua q.b. per
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cc
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1000
|
1000
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1000
|
1000
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Durata dello sviluppo
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min.
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13
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15-25
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6
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6
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Temperatura
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C°
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18
|
18
|
18
|
18
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Sviluppo di negativi - Rivelatori alla Parafenilendiamina
1)Fornisce un buon contrasto pur essendo a grana finissima. Si ottengono buoni risultati anche con
negativi non sovraesposti, ma generalmente è necessaria una sovraesposizione del 50 - 100 %
2)Anche questa formula fornisce un buon contrasto. In caso di velo di
sviluppoè necessario aggiungere 1 cc/l di soluzione di benzotriazolo al 5%.La finezza della grana è ottima ed anche la sovraespèosizione non è
necessaria.
3)Con l'aggiunta di soda caustica, la parafenilendiamina acquista il valore di un rivelatore normale e non ha più le
caratteristiche di un rivelatore a grana fine. Perciò la durata dello sviluppo si riduce al normale ed anche la sovraesposizione non è più necessaria. In questa formula è
prescritto l'uso di parafenilendiamina base libera e non del cloridrato.
4)Analoga alla precedente ma con parafenilendiamina
cloridrato anzichè base libera.
Sviluppo alla Parafenilendiamina
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1
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2
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3
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4
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5
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Prodotto chimico
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unità
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quantità
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quantità
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quantità
|
quantità
|
quantità
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Parafenilendiamina
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g
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12
|
10
|
10
|
10
|
10
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Glicina
|
g
|
6
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-
|
12
|
8
|
-
|
Pirocatechina
|
g
|
-
|
-
|
-
|
-
|
6
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Sodio solfito anidro
|
g
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100
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50
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90
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90
|
80
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Acqua q.b. per
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cc
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1000
|
1000
|
1000
|
1000
|
1000
|
Durata dello sviluppo
|
min.
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20-30
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25
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19
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11
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-
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Temperatura
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C°
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18
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18
|
18
|
18
|
-
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1) Richiede una maggiorazione
di 2 - 4 volte del trempo di esposizione, ma fornisce una granulazione estremamente fine. La quantità di glicina può variare da 2 a 12 g/l; con meno glicina la grana diventa
ancora più fine ma il tempo di posa dev'essere più longo. La conservazione del bagno è limitata a pochi giorni.
2)La grana più fine si ottiene con sola parafenilendiamina e poco sodio solfito
ma ne consegue un aumento di posa massimo; con questa formula esso dovrebbe essere di 4 volte il valore normale indicato
dall'esposimetro.
3)Con molta glicina è
sufficiente esporre per un tempo più breve.
4)La formula di Sease, variamente
modificata, è stata molto nota un tempo. La composizione qui indicata è la più usuale.Richiede un aumento di posa di circa 3 volte il tempo normale.
5)Questa formula richiede parafenilendiamina base libera e non cloridrato. Fornisce granulazione ultrafine ma richiede
un aumento di posa di 3 - 4 volte.N.B.: Tenere
presente che la parafenilendiamina è tossica finchè si trova allo stato
di polvere(eczemi e danni alle vie respiratorie).
Potassio Metabisolfito (pirosolfito di
potassio - meta di potassio) K2S2O5 = 222,32
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Caratteristiche: Cristalli incolori o forme cristalline arrotondate, con odore solforoso, molto solubili a freddo. A caldo
si decompone sprigionando vapori nocivi per emulsioni fotografiche sensibili. E' meno alterabile e più puro del metabisolfito di sodio e perciò nelle applicazioni fotografiche
si adopera pressochè esclusivamente il metabisolfito di potassio. Per le applicazioni fotografiche conviene usare la qualità in cristalli polverizzati, perchè i cristalli
grossi si sciolgono lentamente. 48 g di metabisolfito di potassio equivalgono a 100 cc di solfito di sodio liquido a 35° Bé; 100 g di metabisolfito di potassio equivalgono a
205 cc di bisolfito di sodio liquido a 35° Bé. Applicazioni: Per le applicazioni fotografiche è importante che il
metabisolfito sia di preparazione recente (che si riconosce dall'odore solforoso intenso). Si usa per bagni d'arresto, per acidificare i bagni di fissaggio e per bagni di
schiarimento (la dose normale per tutti questi bagni può essere da 25 a 50 g/l). Per la conservazione di bagni di sviluppo altamente concentrati (in sostituzione del solfito);
per controllare e tamponare l'alcalinità dei bagni di sviluppo.
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Sodio Metabisolfito (pirolfito di sodio) NaS2O5 = 190,114
Caratteristiche: Cristalli bianchi lucenti, inalterabili all'aria, focilmente solubili in acqua, ma poco in alcool. E'
igroscopico. Applicazioni: Può essere usato per l'acidificazione dei bagni d'arresto e di fissaggio in sostituzione
del metabisolfito di potassio.
Sodio fosfato (Sodium Phosphate) NaH2PO4·H2O = 138
Bibasico = Na2HPO4·12 H2O = 358,22 Tribasico = Na3PO4· 12 H2O = 380,21 Caratteristiche: Fosfato
monosodico o fosfato acido di sodio; si presenta in cristalli e si scioglie in acqua dando reazione debolmente acida. Fosfato bisodico o bibasico; cristallizza in forma di aghi prismatici, translucidi,
incolori, di gusto leggermente salato; è efflorescente all'aria e facilmente solubile in acqua; si trova in commercio anche anidro; Fosfato trisodico o tribasico, d'aspetto simile al precedente; si
scioglie con reazione fortemente alcalina. Applicazioni: Il fosfato acido viene usato per acidificare le soluzioni; il bibasico quale sostanza tampone ed il tribasico per l'alcalinizzazione dei bagni di sviluppo avendo il
vantaggio di non disgregare la gelatina. Questi sali fanno precipitare i sali minerali contenuti nell'acqua per cui le soluzioni che li contengono vanno decantate o
filtrate.